giovedì 6 maggio 2010

giorno 2 | QUARANTA RINTOCCHI

In questo preciso momento, mentre sto scrivendo, la campana sta suonando quaranta rintocchi. Quaranta i rintocchi, quaranta i morti che il terremoto fece qui ad Artegna.
Non l'ho vissuto in prima persona, ovviamente, era trentaquattro anni fa; ma mi ha sempre impressionato come quest'avvenimento, con la sua forza dirompente, fosse riuscito a scavalcare le generazioni. Da piccolo ho sentito il terremoto: nelle parole di chi mi stava attorno, nei loro atteggiamenti; la sensazione che il tempo fosse scandito da un prima e da un dopo era tanto netta quanto ovvia, naturale.
Il terremoto ha segnato la storia del mio luogo e la storia di chi ci viveva; questa storia, col tempo, è diventata anche la mia. E mi piace che questa campana me lo ricordi, e scacci via qualsiasi altro pensiero. Questo legame è prezioso, ne sono geloso; spero che il tempo non me lo faccia dimenticare.

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