lunedì 16 novembre 2009

Unreal time


Questo post risale in realtà al 13 novembre - venerdì scorso - ma allora non sarei in nessun modo riuscito a caricarlo. Potrei predatarlo ora, ma non lo farò: andrebbe contro la mia politica di trasparenza nei vostri confronti. Per cui... si va in differita.

"UDINE - Si è tenuta questa sera, alle 18.30, presso il cinema Visionario, la vernice della mostra "Le Macchine Inutili" organizzata da CSG e Officine Giovani e sicuramente qualcun altro che ignoro. Varie le opere in esposizione: strisce pedonali portatili, ricicla-polvere, calendari ottimisti, molle ottiche che saltano di qua e di là. Tutto molto bello. La mostra è stata presentata da Oscar Serafin e Maurizio Faleschini, e ha goduto del costruttivo (distruttivo?) intervento dell'Ing. Precisini, allievo di Bruno Munari, vera perla splendente della serata."

Le Macchine Inutili. Sono una citazione di Bruno Munari, poliedrico artista del XX secolo. Purtroppo, però, non sono riuscito ad afferrare il nocciolo della questione: perché inutili? Come friulano, sento piuttosto alieno questo concetto; e, sinceramente, non trovo stimoli nello spendere il mio tempo inutilmente.
Il Munari però era geniale, per cui sicuramente la sua lettura andava oltre il significato immediato. La mostra non era forse il momento più adatto a comprenderlo, ma è di certo un ottimo stimolo per cominciare a ricercarlo.

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